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Ippocrate IV secolo a.C
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domenica 11 settembre 2011

Apparato scheletrico ed osteoporosi

Tutte le signore si sentono sempre ripetere dai medici che la pratica dell’attività fisica allontana una delle malattie più fastidiose che le colpisce con il passare degli anni: l’osteoporosi. Con questo articolo vi voglio spiegare il perchè di questa insistenza ed i motivi per cui l’attività aerobica deve sempre andare di pari passo con il potenziamento dell’apparato muscolare. Ovviamente i maschietti non sono esclusi da questo discorso.
La maggioranza delle persone è portata ad associare il potenziamento muscolare all’ipertrofia classica del bodybuilder senza considerare i benefici che si hanno sull’apparato scheletrico ed i miglioramenti nell’aspetto estetico (cosa che non guasta mai).
Per quanto riguarda l’aspetto estetico i miglioramenti sono visibili (miglior tono muscolare), nell’apparato scheletrico abbiamo miglioramenti “nascosti” ma più importanti sotto l’aspetto della salute. Le ossa si formano attraverso due tipi di processi: l’ossificazione diretta, riguarda le ossa piatte (costole ed ossa del cranio) e si attua attraverso la deposizione di sali di calcio nel tessuto connettivo; l’ossificazione indiretta, riguarda le ossa corte (ossa del polso e della caviglia) e lunghe (femore, radio, ulna, ecc.) le quali si formano quando le cellule delle cartilagini muoiono lasciando uno spazio, riempito dagli osteoblasti che gradualmente si trasformano in cellule ossee. Non tutta la cartilagine viene trasformata in superficie ossea, una parte diventa cartilagine articolare (il cuscinetto che abbiamo tra le varie articolazioni) questa sopravvive nutrendosi di sostanze che si diffondono attraverso la pressione e la frizione; la pratica dell’attività fisica (movimento muscolare) costante oltre a migliorare il trofismo muscolare migliora anche il trofismo osseo e preserva la cartilagine.
Tutto questo serve alla formazione delle ossa che hanno una struttura complessa: superficialmente sono compatte ed internamente sono spugnose, tra queste due superfici esiste una formazione di lamelle che si dispongono nella direzione delle forze applicate sull’osso. Grande quantità di vasi sanguigni penetrano nell’osso e si ramificano al suo interno e la capacità di ripararsi dell’osso dipende da quanti più vasi sanguigni sono presenti; come si può ben vedere l’apparato scheletrico non è una entità statica ma è composto da tessuti vivi ed in continuo movimento.
In conclusione con un corretto allenamento abbiamo come risultato una muscolatura tonica e ben sviluppata che oltre a farci piacere sotto l’aspetto estetico ci aiuta a proteggere le articolazioni da eventuali traumi, malattie degenerative che sopraggiungono con il passare degli anni (es. osteoporosi) ed un apparato osseo più pronto a ripararsi in caso di fratture.
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